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STAGIONE 2023/24
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Affabu(r)lazione | 24 – 26 novembre

Spettacolo in abbonamento

07_Affabu(r)lazione

scritto & interpretato da Alessandro Ciacci
in collaborazione con Carlo Turati
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Dopo essersi affermato nel panorama della nuova comicità come uno degli artisti più originali e talentuosi, Alessandro Ciacci, “Il più intellettuale dei comici, il più comico degli intellettuali” (Corriere Romagna), già vincitore del Premio Alberto Sordi, torna sul palco con un capitolo tutto nuovo del suo percorso di sperimentazione.

Giunto nel mezzo del cammin di sua vita, Ciacci si confronta con i temi “caldi” della sua generazione: i figli, il lavoro, il rapporto cultura/social media, le ansie del futuro, un bilancio del passato… Lo fa, però, a modo suo, quindi shakerando, con il personalissimo stile che lo contraddistingue, Parole & Umorismo, l’Affabulazione (il narrare favoloso, il raccontare, la costruzione della fantasia) & la Burla (lo scherzo, lo sberleffo fatto senza cattiva intenzione ma con il solo fine di ridere e far ridere): dando così vita ad una nuova, sfrenata e divertentissima… AFFABU(R)LAZIONE!

AFFABU(R)LAZIONE è un monologo comico che fa dell’Accumulo il suo punto di forza: al suo interno c’è Tutto in generale e Niente in particolare, e viceversa! Fonde i linguaggi più differenti (lo storytelling con la declamazione di sonetti, il testo musicato con l’improvvisazione…) in un solo grande Spettacolo-coacervo, che esplora tutte le possibilità offerte dalla Narrazione: ogni spunto, più o meno previsto, può diventare una tana del Bianconiglio in cui buttarsi alla ricerca di altre meraviglie, il pretesto per ulteriori digressioni, interazioni con gli spettatori e nuove trovate.

AFFABU(R)LAZIONE è un Labirinto di Nessi, è come le montagne russe ma con le parole: un gioco di scatole cinesi in cui il requisito fondamentale è divertire e divertirsi, una prova “da mattatore” caleidoscopica e smisurata. Un fiume in piena di paradossi esilaranti, tra cultura classica e immaginario pop, che esplode nell’atto di improvvisazione con gli spettatori, il tutto servito con lo stile unico e irresistibile di Alessandro Ciacci, “surreale ed eccentrico prestigiatore della lingua italiana”.

 

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