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Oltre niguarda 16/17 Stagione 2016/17
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Otello Spritz – Filodrammatici

Otello Spritz – Filodrammatici

AL TEATRO FILODRAMMATICI

produzione Teatro della Cooperativa
con il sostegno di Regione Lombardia – Progetto NEXT 2012
da William Shakespeare
adattamento e regia Renato Sarti
in collaborazione con Bebo Storti
con Renato Sarti, Bebo Storti, Elèna Novoselova
scene e costumi Carlo Sala
musiche Carlo Boccadoro
disegno luci Claudio De Pace
Si ringrazia Piccolo Teatro di Milano

INSERITO IN INVITO A TEATRO

“Da quattro secoli mi danno della puttana e mi uccidono. È ora di piantarla!”

Il grido d’accusa che lancia Desdemona prima di impugnare una calibro 8 e crivellare di proiettili i due infami Otello e Iago dà voce al silenzio a cui spesso sono costrette le vittime di femminicidio. Ogni tre giorni in Italia, nei modi più feroci, viene uccisa una donna, e sono molte di più ad essere picchiate e maltrattate. Nelle mani di compagni, fidanzati, amanti, padri e mariti, innocui oggetti d’uso quotidiano si trasformano in armi micidiali: una mattanza continua che reclama un finale diverso della tragedia di Shakespeare.

Bisogna lanciare un urlo potente che infranga le pareti del teatro, riecheggi nelle strade, nelle piazze e riesca a penetrare all’interno delle mura “amiche”, troppo spesso scenario di questi orrendi delitti. Da secoli l’uomo concepisce la donna come una sua proprietà, è ora di finirla. Il messaggio dev’essere chiaro e inequivocabile. Otello e Iago fanno parte della galleria dei villain shakespeariani al pari di Re Lear, Macbeth, Riccardo III, Tito Andronico e Amleto; padri ingrati, tiranni spietati, feroci assassini, figli incapaci. Emblema dello straniero che si è affermato con successo in una realtà diversa dalla sua, Otello, oltre a un ruolo di grande prestigio, è riuscito a conquistare anche il cuore della giovane e bella Desdemona, figlia di un oligarca russo padrone di mezza Venezia. Ex calciatore di fama mondiale convertito alla politica, lui, il Moro, milita in un partito vagamente xenofobo ed è diventato Presidente della Regione Veneto. Fra macchine di lusso, yacht, viaggi e party i due innamorati conducono una vita molto spumeggiante. Ma quella che sembrava essere una fiaba veramente spritz, a un certo punto si trasforma nella tragedia più cupa, perché nell’animo del “maschio” la violenza, come il magma in un vulcano apparentemente sopito, è sempre pronta a esplodere. In una riscrittura così concepita dell’Otello – assolutamente di parte –, il confine che separa la realtà dalla finzione non può che essere estremamente labile, perché solo così, forse, si può ottenere una reazione di autentico sdegno. È per questo che alle donne in sala, alla fine dello spettacolo, viene chiesto di prendere direttamente parte al “gioco al massacro” in atto. La catarsi per loro consisterà nello schierarsi platealmente e senza mezzi termini dalla parte di Desdemona.

Renato Sarti

 

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