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risiera fondazione corriere

27 gennaio 2012 – ore 21.00 – presso la Fondazione Corriere della Sera

ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
TEATRO DELLA COOPERATIVA – PREMIO PRODUZIONE RICCIONE TEATRO
I ME CIAMAVA PER NOME: 44.787- RISIERA DI SAN SABBA
testo e regia Renato Sarti
con Tanja Pecar, Nicoletta Ramorino, Ernesto Rossi, Renato Sarti
musiche Moni Ovadia e Alfredo Lacosegliaz

da testimonianze raccolte da Marco Coslovich e Silva Bon per l’IRSML di Trieste

sostegni: Simon Wiesenthal Documentationzentrum; Comunità Ebraica Trieste e Milano; ANED; ANPI; Comune Ts, Civici Musei di Storia e Arte del Comune di Trieste.

Testo pubblicato da Baldini & Castoldi

 

Pochi sanno cosa sia stata, in tutto il suo orrore, la Risiera di San Sabba a Trieste, unico lager nazista in Italia munito di forno crematorio (da 3.000 a 5.000 le vittime). Un colpevole oblio ha soffocato fin dall’immediato dopoguerra le voci, a volte ha inquinato le prove, di quanto accadde poco più di mezzo secolo fa. Quando gli storici triestini Marco Coslovich e Silva Bon dell’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli-Venezia Giulia mi hanno messo a disposizione le testimonianze dei sopravvissuti e le deposizioni dei carnefici (criminali nazisti responsabili fra l’altro dell’Aktion Reinhard, l’eliminazione di circa due milioni di ebrei in Polonia), mi sono immediatamente reso conto di avere fra le mani un patrimonio storico, sociale, politico e umano straordinario. Un patrimonio che, a differenza di quanto successo in precedenza, non andava dilapidato bensì valorizzato. Una visione “dal basso” e “dal di dentro” di quei terribili avvenimenti espressa con un linguaggio del tutto particolare.

“Credo che ogni persona dovrebbe sapere e non dimenticare” afferma uno dei sopravvissuti. Questa frase l’abbiamo fatta nostra nella speranza che, in nome dei valori che ispirarono la Resistenza e la Lotta di Liberazione, la memoria storica di quel passato possa fare da argine, oggi, contro nuovi e pericolosissimi fenomeni nazionalistici, razzisti, xenofobi e di pulizia etnica”.

Renato Sarti

“Una delle cose più turpi, più tragiche dell’Europa, ma in particolare di questo paese, è il fatto della dimenticanza, di non avere una testimonianza viva, di non tenere vivo il ricordo di alcune cose che sono invece fondamentali. Le nuove generazioni nascono nell’oblio. Io quando posso, in qualsiasi circostanza, ricordo e dico: Guardate che il presente e il futuro nascono anche dalla memoria del passato, per criticarlo magari, ma per conoscerlo.”

Giorgio Strehler

 

In occasione della Giornata della Memoria, la Fondazione Corriere della Sera ospita lo spettacolo teatrale I me ciamava per nome: 44.787, in collaborazione con il Teatro della Cooperativa. Basato su testimonianze di ex deportati raccolte da Marco Coslovich e Silva Bon, lo spettacolo ricostruisce le vicende della Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio sul territorio italiano.
Alto Patronato del Presidente della Repubblica Premio Produzione Riccione Teatro Sostegni: Simon Wiesenthal Documentationzentrum, Comunità Ebraica Trieste e Milano, ANED, ANPI, Comune Ts. Testo pubblicato da Baldini & Castoldi

ingresso libero solo con prenotazione

 

27 gennaio 2012 – ore 21.00
Presso la Fondazione Corriere della Sera – Sala Buzzati
Via Balzan 3 angolo via S. Marco 21 – Milano

Info e prenotazioni: 02 87387707 - rsvp@fondazionecorriere.it
SITO DELLA FONDAZIONE RCS

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