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Eventi speciali 11/12
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GOLI OTOK con Paolo Bonacelli

 

19 e 20 settembre -  EVENTO SPECIALE FUORI STAGIONE

produzione Teatro della Cooperativa
in coproduzione con Mittelfest
GOLI OTOK – Isola della libertà
lettura con Paolo Bonacelli e Renato Sarti
testo e regia Renato Sarti
musiche Carlo Boccadoro

foto Emiliano Boga

 

Aldo, un anziano nato a Fiume negli anni venti, abita in Italia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale visse la terribile esperienza di Goli Otok, il peggiore dei campi di internamento di Tito, in cui furono rinchiusi – dopo la rottura del Cominform fra la Jugoslavia e l’URSS – quei ‘traditori’ che rimasero fedeli a Stalin.
Nell’inferno di Goli Otok finì una parte importante della gloriosa ed eroica Resistenza jugoslava: semplici resistenti ma anche eroi di Spagna, comandanti partigiani, membri di primo piano del Partito Comunista Jugoslavo, scrittori, poeti, artisti e persino ex agenti dell’Udba, la spietata polizia segreta che denunciava, arrestava, massacrava gli avversari di Tito.
Fra mille altre sofferenze (fame, sete, malattie, atroci violenze) il principio fondamentale su cui si reggeva il sistema di Goli Otok era quello del revidirci, il “ravvedimento”. Il prigioniero doveva rivedere la propria posizione e per dimostrarlo c’era un modo molto semplice: massacrare gli ex compagni, i propri amici, a volte i fratelli, i figli, i padri. Le mogli degli internati che rimanevano a casa, per dimostrare di non essere staliniste, dovevano divorziare dal proprio marito e se non lo facevano erano licenziate, costrette ai lavori più umilianti e a vedere i figli espulsi dalle scuole (anche elementari) per indegnità.
Una volta finito l’internamento a Goli Otok per gli ex internati cominciava un secondo inferno: quello del rientro e del completo isolamento nella società. Prima di riacquistare la propria libertà erano praticamente costretti a firmare un documento in cui dichiaravano che non avrebbero mai fatto cenno alla loro storia. Come cani randagi erano tenuti a debita distanza dagli altri e loro stessi si guardavano bene di parlare con amici e conoscenti per non coinvolgerli in una spirale di sospetti che durò molti decenni, persino dopo la morte di Tito; per Aldo, anche dopo essere riuscito a trasferirsi in Italia.
Il sospetto è più forte della certezza” dice e aggiunge: “Una volta che sei finito nelle grinfie della polizia segreta quella non ti molla”.
Aldo, nonostante l’esperienza vissuta, è rimasto ancora saldamente legato a quei principi (traditi e disattesi) che lo avevano spinto ad aderire alla lotta partigiana, al Partito Comunista: l’internazionalismo, la pace, la libertà.
Nella vita di tutti i giorni Aldo viene visitato da un medico, pure lui di origine croata, il quale, dopo aver letto un libro su Goli Otok, riesce a convincerlo a raccontare la sua terribile esperienza. Al di là di un inevitabile coinvolgimento emotivo – anche se solo per un brevissimo lasso di tempo – il dottore stesso finirà nel gorgo di quell’inquietante passato, di cui poco o nulla si sa.

EVENTO SPECIALE FUORI STAGIONE
Posto unico 13€

 

Info e prenotazioni: 02 64749997
e-mail:
info@teatrodellacooperativa.it

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