Diego Vincenti, Il Giorno

«Ti prendi una laurea. Ti trovi un lavoro in un ufficio in centro. Mentre lavori trovi marito, poi molli il lavoro per seguire il marito coi figli. Se poi vuoi fare un master fallo dai, così ti diverti…». È mamma marchesa che parla. E viene in mente quel film francese di qualche tempo fa: Non tutti hanno avuto la fortuna di avere i genitori comunisti. Senza arrivare alle bandiere rosse, a volte è un successo anche solo avere delle persone normali al proprio fianco. Quella di Ippolita Baldini invece deve essere stata una vera e propria sfida. O almeno così ama raccontarla in «Mia mamma è una marchesa», storie romanzate di vita vissuta (e non). (…) Un monologone autoironico suddiviso in nove scene. Ottima la scrittura, grazie anche alla consulenza di Emanuele Aldrovandi. Per un lavoro che si ispira a un pezzo della propria vita per poi toccare temi universali: la ricerca di sé stessi, la realizzazione personale, l’amore, dove diavolo collocarsi nel mondo. Si ride. Molto. Ma si nota anche un talento che va oltre i ristretti confini del cabaret,(…) insomma, da tenere d’occhio. Sempre che mamma nel frattempo non riesca a bloccarla. Educazione nobiliare milanese. In confronto la siberiana è roba da ragazzini.