Via Hermada, 8 – 20162 Milano -
Il Teatro della Cooperativa propone spettacoli, approfondimenti, laboratori, incontri con i testimoni della storia recente e percorsi per apprendere i rudimenti della ricerca storica in modo ludico e partecipato utilizzando i linguaggi delle arti performative.
Un progetto articolato che permetterà ai docenti di affrontare temi che hanno ricadute sul presente – ma spesso, per la vastità del programma, possono essere toccati solo superficialmente – e agli studenti di approcciare momenti e fatti del passato recente attraverso le voci dei protagonisti, la pluralità dei punti di vista, l’emozione della scoperta.
Su richiesta è possibile programmare in matinée presso il Teatro della Cooperativa (nel rispetto delle normative di distanziamento Covid-19) ma anche all’interno dell’istituto scolastico, alcuni titoli particolarmente indicati per il pubblico degli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado legati a momenti fondamentali della storia contemporanea e a tematiche sociali attuali con linguaggi che vanno dalla narrazione, alla prosa, alla nuova drammaturgia, alla comicità.
Ogni visione sarà preceduta e seguita da un dossier con spunti di approfondimento e momenti di formazione specifica su:
o tecniche drammaturgiche di lavoro sulle fonti e sulle testimonianze dirette;
o strumenti per la lettura del prodotto performativo e per la scrittura di saggi brevi;
o analisi della pluralità delle voci, delle motivazioni e dei punti di vista di fronte a fatti della Storia Contemporanea ancora difficilmente storicizzabili;
o ricadute di fatti storici recenti su temi d’attualità che coinvolgono direttamente i ragazzi.
Per avere informazioni o per riservare alle vostre classi la visione di uno o più spettacoli contattare l’Ufficio Scuole ai riferimenti indicati nell’ultima pagina
Adattamento dello spettacolo per le scuole
testo e regia Renato Sarti // con Marta Marangoni, Rossana Mola, Renato Sarti
A causa degli scioperi che durante la Seconda guerra mondiale paralizzarono i grandi stabilimenti a nord di Milano − i più grandi nell’Europa occupata dai nazisti − centinaia di lavoratori di Sesto San Giovanni e dei comuni limitrofi furono arrestati e deportati nei lager. Uomini sottratti ai propri affetti, costretti a vestirsi rapidamente per poi sparire. Madri, mogli, sorelle e figlie si precipitavano al carcere di San Vittore e in altri luoghi di detenzione di Milano, alla loro disperata ricerca.
#Resistenza #Milano #Donne
testo e regia Renato Sarti // con Nicoletta Ramorino, Federica Fabiani, Marta Marangoni // scene e costumi Carlo Sala// musiche Carlo Boccadoro
Il 20 ottobre del 1944, dopo aver compiuto una missione a nord di Milano, aerei della Air Force sganciarono parte delle bombe residue sulla città. Una di queste, per fatale combinazione, sfondò il tetto della Scuola Francesco Crispi di Gorla ed esplose nella cantina dove si erano rifugiati i bambini. Con linguaggio coinvolgente e poetico, Renato Sarti ha rievocato quell’evento basandosi sui documenti e soprattutto sulle memorie dei sopravvissuti, “cucendole con un gran lavoro di pazienza, pietà e amore”.
#SecondaGuerraMondiale #Memoria #PiccoliMartiri
testo e regia Renato Sarti // con Marta Marangoni, Rossana Mola, Renato Sarti
Un ritratto tragico e insieme vivace della Niguarda resistente, dedicato agli eroismi anonimi delle donne e al loro coraggio. Un omaggio alla partigiana Lia, che al bambino che portava in grembo voleva donare un mondo senza fascismo.
#Resistenza #Milano #Donne
di Chiara Boscaro // regia Alessia Gennari // con Sara Urban
Sicilia, 1965. Filippo Melodia, rampollo della mafia, chiede a Franca Viola, diciassettenne figlia di un mezzadro, di sposarlo. La risposta è no. Filippo Melodia rapisce Franca, la violenta e le offre un matrimonio riparatore per riscattarne l’onore ed estinguere i propri reati, tra gli altri, sequestro di persona e stupro. Così prevedeva l’articolo 544 del codice penale. Ma la risposta di Franca è ancora no. Un NO che farà la storia.
#Dirittidelledonne #MatrimonioRiparatore #Mafie
testo e regia Renato Sarti // con Bebo Storti // luci Nando Frigerio // video Mirko Locatelli
Con una scrittura evocativa, Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un fascista mai pentito. È affidato a Bebo Storti il difficile compito di dare voce a questo nostalgico delle “belle imprese” del Ventennio fascista, oggi impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro viados, extracomunitari, zingari e drogati. Un monologo che cerca di rammentare che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere, e per riflettere su quanto, in Italia, il razzismo, il nazionalismo e la xenofobia siano difficili da estirpare.
#Antifascismoa #StoriadItalia #Democrazia #Memoria
testo e regia Antonello Taurino // con Antonello Taurino e Orazio Attanasio // musiche Orazio Attanasio // costumi Michela Battista
Nato da una dettagliata inchiesta durata due anni, lo spettacolo narra con toni comicissimi una tragedia. Perché vi s’intrecciano la storia dei soldati vittime dell’uranio impoverito di ritorno dalle “missioni di pace” negli anni ’90, lontani dal clamore retorico del patriottismo nostrano, e quella farsesca ed esilarante di due teatranti sciamannati, Mimmo e Pasquale, che, tanto cinici quanto cialtroni, cercano idee per il loro nuovo spettacolo: “Dev’essere di teatro impegnato, civile! Perché il genere tira…”.
#UranioImpoverito #VittimedellaGuerra #StoriadItalia
di e con Antonello Taurino // scritto con Carlo Turati
Nelle aule di oggi, già messe malissimo ieri, convivono antiche rigidità burocratiche e nuove follie kafkiane. Il concorsone, la “didattica per competenze”, le gite… Fa ridere? Sì, parecchio. Fa ridere solo gli addetti ai lavori? Beh, se siete professori, studenti, genitori di studenti, nonni, zii, cugini, amici, allora è la vostra storia. Perché se la scuola in macerie è la parabola più amara di un Paese allo sbando, l’unico riscatto possibile può arrivare dalla convinzione che nessuna riforma o burocrazia potrà seppellire (e nessuna tecnologia potrà sostituire) la relazione umana tra docente e studenti.
#Scuola #Didattica #RidiamociSu
di e con Antonello Taurino // suono Ivan Garrisi
La leggenda è conosciuta da tutti: nel 1909 Modigliani pare avesse gettato nel Fosso Reale alcune sue sculture, deluso per lo scherno di amici incompetenti che lo avevano deriso per quelle opere. Ma quando nel 1984, per celebrarne i cent’anni dalla nascita, il Comune ne azzarda il temerario recupero, avviene la pesca miracolosa di tre teste che porta davanti ai Fossi di Livorno le TV di tutto il mondo! E subito i maggiori critici d’arte sanciscono: «Sono dei capolavori, sono di Modigliani!». Ma dopo un mese venne fuori che… non erano proprio di Modigliani…Tre studenti burloni e un pittore-portuale dalla vita maledetta. Uno spaccato sociologico sull’Italia d’allora e tantissima, memorabile, comicità: ecco gli ingredienti di quello che fu “lo scherzo del secolo”.
#Arte #Modigliani #RidiamociSu
di e con Antonello Taurino // scritto con Carlo Turati // suono e luci Ornella Banfi, Ivan Garrisi
Lo sapete che i Kuuk Thaayorre non hanno parole per distinguere destra e sinistra e che i Piraha non ne hanno per i numeri? Le ultime scoperte della neurolinguistica e lo sviluppo dei chatbot ci dicono che la lingua è anche una finestra sui nostri meccanismi cerebrali. Nel monologo, un viaggio nella linguistica passando per le curiosità più divertenti degli idiomi del mondo, attraverso la confessione esilarante di un docente di lettere antiche alle prese con la svolta lavorativa più importante della sua carriera…
#LinguaItaliana #Neurolinguistica #RidiamociSu
Percorsi laboratoriali brevi (la mattina) o più articolati (in orario pomeridiano) per classi o gruppi interclasse.
Il percorso espressivo si definisce sulla base delle esigenze dei docentie richiede la partecipazione attiva degli studenti nella scelta del tema da approfondire, nella ricerca delle fonti storiche su cui costruire una drammaturgia originale e nella costruzione di una restituzione teatraleaperta alle famiglie presso il Teatro della Cooperativa.
I percorsi hanno carattere multidisciplinare, prevedono la compresenza di diverse discipline (italiano, storia, educazione alla cittadinanza, tecniche dell’audiovisivo).
Le motivazioni della strage di Fossoli sono ancora in gran parte oscure, come per anni sono stati nascosti i fascicoli delle indagini in quello che è stato definito “l’armadio della vergogna”. Chissà se mai si saprà perché dal comando di Verona arrivò una lista nominativa con l’ordine della fucilazione di 67 deportati…
A partire dalle biografie di ciascun partigiano e deportato, dai documenti ufficiali dell’epoca, i ragazzi possono “adottare” un fucilato e rivisitarne la storia – per chi ce l’ha – o regalarne una a chi ne è privo, restituendola attraverso la scrittura drammaturgica e il teatro. Ricostruire l’ipotetico futuro di chi si è sacrificato in nome degli ideali di pace e democrazia, immaginare le scelte che lo hanno portato lì, ricucendo il filo spezzato il 12 luglio del 1944, come una sorta di “Spoon River” padana.
Il laboratorio si divide in due parti: la prima dedicata allo studio delle fonti (dirette e indirette), la seconda tesa all’elaborazione del materiale in chiave drammaturgico/teatrale finalizzata ad una restituzione pubblica.
Un percorso storico, drammaturgico e scenico a partire dal corpus delle ultime lettere scritte da deportati, partigiani, ebrei, oppositori politici al regime fascista tra la prima e la seconda Guerra Mondiale, lettere di coloro che osteggiarono dittature e potere costituito fino a sacrificare la vita. L’idea nasce dal progetto di ricerca del ricercatore e professore Storia e Digital Humanities dell’Università Versailles- Saint Quentin-Université Paris-Saclay il quale ha costituito un archivio digitale on line che raccoglie oltre alle lettere e le riproduzioni dell’originale, le biografie di ogni singolo scrivente e, collegandosi al canale YouTube “Last Letters” i video realizzati da tutti coloro che hanno deciso di farsi Testimoni in prima persona delle parole dei condannati tra i quali personalità di spicco del panorama culturale. Anche questo percorso si conclude con una restituzione aperta al pubblico. Il progetto è sostenuto dall’Otto per Mille della Tavola Valdese.
Da un testo universale che ha come protagonisti quattro giovanissimi che si amano, che litigano, che cercano di combattere le regole del mondo degli adulti e si ritrovano prede delle regole del mondo della magia. Da un classico della commedia adattato da Renato Sarti per una compagnia di attori stranieri. Dalla comicità come fondamento della nostra cultura e la sua evoluzione come riflesso di una nuova multiculturalità.
Partendo dagli spunti offerti da “Sogno di una notte di mezza estate”, l’operatore spingerà gli alunni a fidarsi l’uno dell’altro, li accompagnerà nella creazione di un immaginario comune in cui imparare a superare i confini corporei ed espressivi, anche grazie a un uso creativo e non convenzionale del corpo, della voce, del suono e di tutto ciò che li circonda, sino agli oggetti di uso quotidiano, visti in un diverso contesto e sotto tutt’altra luce. Saranno indagati il mondo fantastico delle fate, il linguaggio e i movimenti clowneschi dei comici, i rapporti di potere della corte. E, come nell’originale shakespeariano, saranno attraversati diversi generi e linguaggi, dal tragico, al comico, all’evocazione, alla poesia, assecondando le potenzialità e le inclinazioni del singolo.
Un percorso espressivo ispirato ad uno degli spettacoli storici del Teatro della Cooperativa “Nome di battaglia Lia”: la narrazione della tragica vicenda della partigiana Gina Galeotti Bianchi, uccisa assieme al bambino che portava in grembo il giorno della liberazione del quartiere Niguarda il 24 aprile 1945 (un giorno prima di Milano). Gli studenti, a partire dalle fonti dirette raccolte dall’ANPI e dal materiale inedito escluso dalla stesura ultima dello spettacolo (“Lia Off”) saranno coinvolti nell’elaborazione di un breve testo originale secondo una metodologia drammaturgica perfezionata negli anni dal Teatro della Cooperativa. Attraverso il metodo dell’improvvisazione gli studenti si faranno a loro volta protagonisti e Testimoni mettendo in scena l’elaborato drammaturgico da loro stessi costruito. Un modo per contrastare il sopraggiungere dell’oblio su uno dei capitoli più importanti della storia del nostro paese e per confrontarsi con temi quali l’impegno e la convivenza civile, il rispetto per l’altro e i valori della democrazia nella realtà di oggi.
In linea con la mission del Teatro della Cooperativa di avvicinare i giovani ai linguaggi dello spettacolo e alla memoria storica, proponiamo degli incontri a cura di Renato Sarti, autore, drammaturgo, attore e direttore del Teatro della Cooperativa, per proporre agli studenti una riflessione intorno al legame tra Teatro e Storia che rappresenta da sempre la cifra stilistica delle sue produzioni, basti pensare a Nome di battaglia Lia, Mai Morti, I me ciamava per nome: 44.787 Risiera di San Sabba, Gorla fermata Gorla, Matilde e il tram per San Vittore.
“La parola, dalla Storia al Teatro” Dopo anni di ricerche, di studi, di scrittura di testi, di produzione di spettacoli e dopo una più che ventennale e strettissima collaborazione con l’ANED (Ass.ne Nazionale Ex Deportati), l’A.N.P.I. (Ass.ne Nazionale Partigiani Italiani) e l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex INSMLI, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia), il percorso di Renato Sarti prevede un approfondimento di carattere drammaturgico nel quale viene messa in evidenza come si possano trasformare in scrittura drammaturgica gli atti giudiziari, i saggi, gli articoli di giornale, le deposizioni e soprattutto le testimonianze dirette di coloro che hanno vissuto le tragedie che sono state trasposte negli spettacoli. In questa sede si può scegliere di approfondire uno o più dei seguenti titoli: Nome di battaglia Lia, I me ciamava per nome: 44.787 Risiera di San Sabba, Gorla fermata Gorla, Matilde e il tram per San Vittore. Ove possibile sarà prevista la presenza di testimoni diretti e di interpreti per proporre dei brevi estratti dallo spettacolo.
Un’uscita didattica gratuita guidata da due associati della sezione A.N.P.I. “Martiri niguardesi” per far conoscere fatti e personaggi niguardesi che hanno animato la Resistenza nel nostro territorio, far comprendere meglio il contesto storico e culturale in cui il regime fascista ha avuto origine e termine e il ruolo dei cittadini nei grandi eventi storici, favorire la riflessione da parte degli studenti su alcuni aspetti fondamentali della partecipazione civica. Tappe della visita:
- Lapide collettiva dell’ex casa del popolo e racconto delle biografie dei nominativi della lapide.
- Pietra di inciampo di via Hermada 4 dedicata a Giuseppe Berna. Racconto dell’importanza dell’opera delle pietre di inciampo con distinzione tra deportati politici e deportati razziali. Biografia di Berna.
- Il Teatro della Cooperativa e la sala dedicata alla partigiana Gina Galeotti Bianchi, l’illustrazione del murale a Giovanni Pesce comandante dei GAP milanesi e a quello di Gina Galeotti Bianchi.
- Lapidi a Francesco Rigoldi e Mario Brambilla di via Hermada 8. Illustrazione della vita dei due martiri della resistenza antifascista.
- Murale nell’androne di via Hermada 14 dedicato a Cesarina Rossi inquilina della Cooperativa Edificatrice, fece parte dei GDD (Gruppi di Difesa della Donna).
Il Teatro della Cooperativa ospita ogni anno studenti da inserire nel percorso di alternanza scuola-lavoro. Uno strumento che consente ad essi di integrare le conoscenze teoriche sul campo, approcciare il mondo professionale e illuminarli sulle scelte future.
I ragazzi che vorranno intraprendere il percorso presso il Teatro potranno essere coinvolti, in base alle loro attitudini e preferenze, nel settore comunicazione, promozione e in quello dell’organizzazione nonché nella gestione della rassegna BE.FESTIVAL.
Ufficio Scuole Teatro della Cooperativa ref. Valentina Cirilli
mail. territorio@teatrodellacooperativa.it
tel. 02 6420761 mob. +39 348 6252249
Biglietto unico gruppi classe per spettacoli in matinée: € 8
Omaggio agli insegnanti (uno ogni quindici alunni) e agli insegnanti di sostegno o accompagnatori in presenza di spettatori diversamente abili.
Abbonamento ArTeen (quattro titoli a libera scelta): € 30
Biglietto gruppi classe per spettacoli in serale: alunno: € 10 | docente: € 5
Biglietto docente e alunno singolo per spettacoli in serale: € 10
Costo dei laboratori da calibrare in base al numero degli incontri previsti
MM3 Maciachini / MM2 Lanza + tram 4 (fermata Niguarda Centro)
MM5 Ca’ Granda + autobus 42
autobus 51, 83, 172
servizio Radiobus (info e prenotazioni 02 48034803)
BikeMi (stazione più vicina: Ospedale Niguarda).
Parcheggio gratuito presso supermercato di via Ornato 28 (chiude 20 minuti dopo il termine dello spettacolo).
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