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STAGIONE 2023/24
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Le otto montagne | 24 – 29 ottobre

Spettacolo in abbonamento

04_Le otto montagnedrammaturgia Francesca Sangalli
regia Marta M. Marangoni
musiche e canzoni originali Fabio Wolf
con Andrea Lietti, Giuliano Comin e con la performer Alice Bossi
voce fuori campo Arianna Scommegna
scene e costumi Marta M. Marangoni
installazioni e azioni sonore Dario Buccino
luci Alessandro Barbieri
assistente alla regia Emanuele Giorgetti
produzione Minima Theatralia / Duperdu
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“Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa”

Le otto montagne è un caso letterario, vincitore dello Strega, bestseller tradotto in oltre 35 paesi e ora film con un cast stellare.
È una storia di abbandono della civiltà, libertà della vita selvatica, coscienza, scelte di vita, fuga dal superfluo.
Il romanzo racconta la storia di Pietro, un ragazzino di città solitario, del suo rapporto con i genitori, con l’amico Bruno e, soprattutto, con la montagna. Nel segno di un legame che il passare delle stagioni non ha sciolto, i due trasformano un rudere, la Barma drola, nella casa progettata dal padre prima di morire.

 «La storia smontata e rimontata dà un senso di vertigine, così la nostalgia che c’era nel libro diventa un’ossessione del passato. Il passato non è più passato ma è costantemente presente e questo è lo stesso effetto che mi fanno i migliori racconti di Alice Munro. Mi piace molto come le mie parole sono state distillate e la storia sia raccontata in un altro modo, che ha più a che fare con la memoria.»
Paolo Cognetti

 L’adattamento teatrale gioca sull’equilibrio fra narrazione, performance e sintesi poetica delle parole di Cognetti, ove riaffiorano citazioni di Thoreau, Twain, Hemingway sulle note ipnotiche del pianoforte, come un foglio bianco su cui il protagonista traccia il proprio paesaggio mentale.

«Abbandonando la linearità narrativa del romanzo, Pietro e Bruno salgono e scendono a più riprese i versanti della memoria. Ad abitare la scena con loro la montagna sussurra, carezza, echeggia.
Le vibrazioni di una lamiera d’acciaio e le installazioni luminose che scandiscono il racconto aggiungono un notevole carico di suggestioni allo spettacolo»
Pier Paolo Chini, Modulazioni Temporali

 

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