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Pinocchio cadetto imperfetto

storia di bulli, fate e capitani poco coraggiosi

Pinocchio cadetto imperfetto

produzione Teatro della Cooperativa
con il contributo di Eni S.p.a.
si ringrazia Associazione Cum&Munus
con Umberto Banti, Marta Marangoni, Domenico Pugliares
testo e regia Renzo Pagliaroto
scene e costumi Maria Concetta Riso
foto Emiliano Boga

Lo spettacolo ha come protagonista Pinocchio, uno dei monelli più famosi della letteratura per l’infanzia; il Pinocchio de “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi. Divenuto ormai un bambino in carne e ossa, Pinocchio abbandona i cattivi propositi e le cattive compagnie che lo hanno da sempre caratterizzato e inizia un percorso di impegno, sia nel comportamento che a scuola, per dimostrare riconoscenza al padre Geppetto e alla fata Turchina.

Quest’ultima però, per ricordargli chi era e qual è la sua storia, e come monito a non mentire mai più, gli ha lasciato il naso di legno in un corpo da bambino. Il nuovo Pinocchio è però posto di fronte alla difficoltà di far accettare la sua diversità fisica e di confrontarsi con certe dinamiche relazionali tipiche della sua età, in cui anche i buoni propositi e gli sforzi per ottenere dei voti positivi in pagella possono diventare oggetto di derisione da parte dei compagni. A Pinocchio così si presenta un’occasione di riscatto apparentemente perfetta: un affascinante sconosciuto, il Capitano Bulleone, comandante dell’esercito dei bulli della fantomatica città di Bullolandia, gli propone, attraverso un duro allenamento, di diventare un bullo del suo esercito, così che possa finalmente farsi rispettare e temere da tutti. Ma, attraverso l’aiuto della cara amica Alice e della Fata Turchina, Pinocchio capisce che scegliere la via del bullismo sarà un errore che lo porterà alla solitudine e che l’ingannevole Bullolandia altro non è che un mondo instabile e fasullo, tenuto in piedi soltanto dalla finta e fragile impalcatura psicologica e morale del ridicolo Capitan Bulleone.

Il testo intende sensibilizzare lo spettatore su un fenomeno ormai diffuso in tutto il mondo e che sta aggiungendo livelli assai alti di pericolosità sociale oltre che di risonanza psicologica per chi ne è vittima: il Bullismo. Tale parola deriva dall’inglese “bullying” e indica un comportamento che mira a danneggiare fisicamente e psicologicamente il compagno più debole. La tematica del Bullismo viene affrontata in modo ironico, cercando di ridicolizzare la figura del bullo. Attraverso una caratterizzazione quasi grottesca si rivela, in modo divertente e comprensibile per un pubblico di ragazzini, quanto i meccanismi psicologici di chi viene definito “bullo” siano deboli. Inoltre, attraverso la tecnica del Teatro Interattivo, alcuni alunni parteciperanno da “attori protagonisti” ad alcune scene dello spettacolo, mentre i loro compagni saranno chiamati a decidere attivamente sull’evolversi della storia; come in un gioco divertente saranno direttamente coinvolti nelle avventure degli insoliti personaggi: l’ingenuo Pinocchio, l’irascibile Bulleone, la brillante Alice, l’apprensiva Mamma e la saggia Fata. Tutto ciò ha l’obiettivo di suscitare nei ragazzi una riflessione su argomenti che vivono e conoscono e di recuperare il valore del Teatro come strumento di comunicazione alternativa facilmente fruibile da essi stessi.

Uno spettacolo, insomma, senza età cronologica ma non anacronistico, consigliabile come pillola di saggezza, in un ambiente educativo dove gli atti di Bullismo stanno caratterizzando i comportamenti delle nuove generazioni.

…Fare il bullo non è un segno di forza ma di debolezza…
Renzo Pagliaroto

Lo spettacolo è disponibile per qualsiasi situazione tecnica, con o senza le scenografie.

 

Per informazioni > distribuzione@teatrodellacooperativa.it

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