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STAGIONE 2022/2023
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LINE | 3 – 12 marzo

LINE_ph. Laila Pozzo

di Israel Horovitz
traduzione Susanna Corradi
regia Renato Sarti
con Valerio Bongiorno, Francesco Meola, Rossana Mola, Mico Pugliares, Fabio Zulli
costumi Carlo Sala
luci Jacopo Gussoni
produzione Teatro della Cooperativa

 

 


Una scena nuda, una linea. Cinque persone 
in fila per non si sa bene quale evento, non è specificato e in realtà non è nemmeno importante. L’importante è essere i primi. Non per merito, non per efficienza, non per qualifiche: semplicemente, precedere gli altri. Questa è la premessa del surreale atto unico di Israel Horovitz, dai fortissimi echi beckettiani. Line, scritto nel 1967, parla della competizione, cifra e piaga della civiltà occidentale, ieri come oggi. Se poi si considera che la parola line in inglese ha anche il significato di battuta teatrale, si possono scorgere in questo testo echi legati al mondo dello spettacolo.

Quando la scena si apre, in fila c’è soltanto Flaminio: grezzo, non particolarmente intelligente, patito del pallone, ha passato la notte davanti alla linea bianca per accaparrarsi il primo posto. Le cose però cambiano non appena entra in scena Stefano, giovane tanto appassionato di Mozart quanto ossessionato dalla morte, che con la sua parlantina cerca subito di circuire Flaminio. Si uniscono poi l’ambiziosa Moira, che tenterà di imporsi usando le armi della seduzione e della sensualità, Dolan, il venditore filosofo che cade sempre in piedi, e Arnallo, l’inetto e remissivo marito di Moira. Cinque ruoli per cinque personaggi dal carattere ben definito, in una sfida in cui ognuno ambisce a essere primo e a essere il protagonista della scena.

L’azione drammatica prosegue in un crescendo di tranelli, sotterfugi, conflitti e scontri, anche fisici, che culminano in un delirio assurdo e parossistico.

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