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Melodramma Ecologico

Prima Nazionale

MELODRAMMA_2

ph. Laila Pozzo

di e con duperdu Marta M. Marangoni e Fabio Wolf
con Plinio e Dalia Wolf per la prima volta in video

e con lo straordinario cameo in video di Raul Cremona nel ruolo del “Negazionista”
drammaturgia Federica Di Rosa
regia, spazio scenico e costumi Marta M. Marangoni
collaborazione scene e costumi Linda Riccardi (tutti realizzati con materiale riciclato) | musiche e canzoni originali Fabio Wolf
ambienti sonori Michele Tadini Roberto Dani (RAM)

 Gianluca Lo Presti Mammafotogramma
 Jacopo Gussoni | organizzazione Dianora Zacchè
assistente Anna Bellelli | assistente ai costumi Silvia Rieux
assistente ai video Giulia Tartaelli
primo spettatore Renato Sarti
con il patrocinio di Legambiente (Damiano De Simine)


produzione Teatro della Cooperativa in collaborazione con Minima Theatralia
spettacolo inserito in Invito a Teatro
durata 90 minuti

In seguito al Premio di Legambiente per il progetto La Canzone Circolare e dopo lo spettacolo Le otto Montagne il romanzo di Paolo Cognetti (Premio Strega 2017) dove il contatto con la natura, attraverso i paesaggi emozionali, è ricerca della propria identità, i DUPERDU presentano un gioco teatrale e musicale intorno ai temi dell’ecologia e del rapporto uomo/natura. Tra liriche ispirate e contraddizioni del quotidiano, tra idealizzazione della Natura e tentativi di sopravvivenza, ci muoviamo all’interno della struttura di un melodramma comico che prende spunto dal mito di Orfeo ed Euridice, alter ego dei Duperdu nella rappresentazione dei comportamenti umani. Lui, smemorato cantore dai tratti un po’ hippie, è rimasto incastrato nel suo idillio bucolico e si mette in viaggio per riportare indietro lei, che però vive felice nel suo inferno metropolitano pratico, funzionale, immediato, plastico. “Non voltarti!” ripete Euridice a Orfeo, ma lui non sa resistere; “Voltati!” le chiede invece Orfeo, nel tentativo di riuscire a ritrovarla.
Plinio e Dalia, i loro figli, appaiono per indirizzare i due protagonisti nel loro viaggio: come dèi dispettosi lanciano i dadi e danno inizio a un gioco simbolico con prove da superare e ostacoli da affrontare, ridendo della loro difficoltà a orientarsi. Sono due bambini che guardano gli adulti girare a vuoto: di fatto, stanno chiedendo loro di trovare una soluzione, di accorgersi che una strada possibile c’è.

Nel melodramma irrompe Raul Cremona, nei panni di Aristeo, apicoltore negazionista che con esperimenti e trucchi di magia cerca di dimostrare che sono tutte fake news: le api stanno bene e il riscaldamento globale non esiste. D’altronde, come facciamo ancora oggi a fidarci delle previsioni meteo?
In questo viaggio alla ricerca di una melodia della Natura, Euridice/Marta Marangoni e Orfeo/Fabio Wolf giocano con idee e slogan, poesia e concretezza, esempi di un oggi in cui non si sa davvero cosa fare e ci si dibatte tra coerenza e senso di colpa, accuse e pregiudizi, pigrizia e senso di responsabilità, impegno e fatalismo.

Basta plastica dentro l’astice, basta mastice nelle vongole, non più tetrapak meno domopak!

Note musicali di Michele Tadini: “Ecosonia” Orfeo – quale anno, quale luogo? Quale strumento?
Ci si immagina, qui, Orfeo; un Orfeo, unico artefice del mondo sonoro e musicale nell’intero spettacolo. Come se Orfeo, musica, potesse avere a sua disposizione, nella sua lira/pianoforte, tasti magici, in grado di produrre qualunque suono: dalle note del pianoforte, a quelle di un pianoforte preparato di Cageana memoria, fino a, gradualmente, distanziarsi per arrivare a produrre tutti i suoni e gli ambienti necessari alla vita del nostro, eco((luogo)teatro)sonoro.

Noi traghettati. Buon viaggio.

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