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Spettacoli prosa 19/20 Stagione 2019/2020
Nessun spettacolo in programma

I me ciamava per nome: 44.787 | 28 gennaio – 2 febbraio

Fuori Niguarda: 27 gennaio @ Piccolo Teatro Grassi

 

RISIERA_ANED_NL

 

testo e regia Renato Sarti
da testimonianze di ex deportati raccolte da Marco Coslovich e Silva Bon per l’Irsrec FVG
con Nicoletta RamorinoErnesto Rossi, Renato Sarti e Irene Serini
brani musicali Alfredo Lacosegliaz, Moni Ovadia
foto e video Miran Hrovatin, Alessio Zerial, Videoest, Irsrec FVG
produzione Teatro della Cooperativa
si ringrazia Mario Sillani

 

Uno dei terribili difetti dell’Italia è quello di volere dimenticare. Tra le tante dimenticanze, le omissioni o le cose messe da parte ce ne sono molte che riguardano la Resistenza italiana, il periodo della guerra di Liberazione e anche le torture e le ingiustizie che sono avvenute a danno degli italiani. La Risiera di San Sabba è una di queste. Ricordare questo, che riguarda la mia città, Trieste, mi pare sia un dovere civile.

Giorgio Strehler

“Pochi sanno cosa sia stata, in tutto il suo orrore, la Risiera di San Sabba a Trieste, unico lager nazista in Italia munito di forno crematorio (da tremila a cinquemila le vittime). Un colpevole oblio ha soffocato fin dall’immediato dopoguerra le voci, a volte ha inquinato le prove, di quanto accadde poco più di settantacinque anni fa. Quando gli storici triestini Marco Coslovich e Silva Bon dell’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli-Venezia Giulia mi misero a disposizione le testimonianze dei sopravvissuti e le deposizioni dei carnefici (criminali nazisti responsabili fra l’altro dell’Aktion Reinhard, l’eliminazione di circa due milioni di ebrei in Polonia), mi sono immediatamente reso conto di avere fra le mani un patrimonio storico, sociale, politico e umano straordinario. Un patrimonio che, a differenza di quanto successo in precedenza, non andava dilapidato bensì valorizzato.

Una visione “dal basso” e “dal di dentro” di quei terribili avvenimenti, espressa con un linguaggio del tutto particolare. «Credo che ogni persona dovrebbe sapere e non dimenticare» afferma uno dei sopravvissuti. Questa frase l’abbiamo fatta nostra nella speranza che, in nome dei valori che ispirarono la Resistenza e la lotta di Liberazione, la memoria storica di quel passato possa fare da argine, oggi, a nuovi e pericolosissimi fenomeni nazionalistici, razzisti, fascisti e xenofobi.”

Renato Sarti

Il 27 gennaio 2020 lo spettacolo andrà in scena al Piccolo Teatro Grassi.

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