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#FreeNasrin | firma l’appello

Ats9wBXs_400x400Nasrin Sotoudeh, coraggiosa difensora dei diritti umani, è stata condannata da un tribunale di Teheran a 33 anni di carcere e a 148 frustate.
La sentenza si aggiunge alla condanna a cinque anni emessa nel settembre 2016 al termine di un altro processo irregolare, per un totale di 38 anni di prigionia.
Nasrin Sotoudeh aveva preso posizione contro l’applicazione di una nota aggiuntiva all’articolo 48 del codice penale, in base alla quale si nega il diritto di nominare un avvocato di fiducia alle persone imputate di determinati reati, tra i quali quelli contro la sicurezza nazionale. Costoro possono scegliere unicamente in una lista di avvocati approvata dal Capo del potere giudiziario. Per la provincia di Teheran, ad esempio, gli avvocati approvati sono solo 20.
Si è trattato della più dura condanna inflitta negli ultimi anni contro i difensori dei diritti umani in Iran, a riprova che le autorità, incoraggiate dalla completa impunità di cui godono i responsabili delle violazioni dei diritti umani, stanno inasprendo la repressione.
Una condanna oltraggiosa per una difensora dei diritti umani che consideriamo una prigioniera di coscienza.
Nasrin va liberata immediatamente!

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Tra i reati, riferiti unicamente al suo pacifico lavoro in favore dei diritti umani, figurano “incitamento alla corruzione e alla prostituzione“, “commissione di un atto peccaminoso (…) essendo apparsa in pubblico senza il velo” e “interruzione dell’ordine pubblico“.

I giudici hanno applicato l’articolo 134 del codice penale che autorizza a emettere una sentenza più alta di quella massima prevista se l’imputato ha più di tre imputazioni a carico. Nel caso di Nasrin Sotoudeh, il giudice Mohammad Moghiseh ha applicato il massimo della pena per ognuno dei sette capi d’accusa, 29 anni in tutto, aggiungendovi altri quattro anni e portando così la condanna a 33 anni.

È sconvolgente che Nasrin Sotoudeh vada incontro a quasi quattro decenni di carcere e a 148 frustate a causa del suo lavoro pacifico in favore dei diritti umani, compresa la difesa legale di donne sotto processo per aver sfidato le degradanti leggi sull’obbligo del velo”, ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e sull’Africa del Nord di Amnesty International.

(dal sito www.amnesty.it – Libertà per Nasrin)

amnesty

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