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Distribuzione 2021 Produzioni

Miles Gloriosus

ovvero: morire di uranio impoverito

miles 2

testo, drammaturgia, regia Antonello Taurino
con Antonello Taurino e Orazio Attanasio
musiche di scena Orazio Attanasio
costumi Michela Battista

SPETTACOLO VINCITORE PREMIO MIGLIORE REGIA AL FESTIVAL NAZIONALE “CALANDRA” 2011
TESTO FINALISTA AL 1° PREMIO NAZIONALE DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA 2013
SPETTACOLO PROGRAMMATO al PICCOLO TEATRO di MILANO nel STAGIONE 2014 – 2015

 durata spettacolo 85 minuti

“Un testo ottimo e ben scritto, e che sorprende per l’intima coerenza interna. La prova matura d’un drammaturgo: Taurino ha reso comprensibile e ironico ciò che fa comodo che resti complicato. Uno spettacolo importante, da vedere!”

Franca Rame, dalla prefazione del testo Miles Gloriosus

 

Una storia di misteri, di morti e di colpe, di malati, tribunali e assurdità. Ma proprio per questo, chi meglio di due cialtroni può raccontarla?

L’ironia più feroce e il dramma della cronaca vera sono elementi intrecciati in un questo spettacolo che, di storie, ne racconta due. Nato da una dettagliata inchiesta durata due anni, lo spettacolo narra con toni comicissimi una tragedia. Perché appunto vi s’intrecciano la storia dei soldati vittime dell’uranio impoverito di ritorno dalle “missioni di pace” negli anni ’90, lontani dal clamore retorico del patriottismo nostrano, e quella farsesca ed esilarante di due teatranti sciamannati, Mimmo e Pasquale, che, tanto cinici quanto cialtroni, cercano idee per il loro nuovo spettacolo: “Deve essere di teatro impegnato, civile! Perché il genere tira…”.

Sì, ma quale storia scegliere? Ecco allora che al motto di “le tragedie italiane a Teatro se l’è già fregate tutte Marco Paolini, se c’è libera questa qui dell’uranio bisogna approfittarne!”, i due diventeranno inconsapevoli narratori di una delle pagine più tristi e oscure nel recente passato del nostro Paese.

Qualche informazione…

Le vicissitudini dei due teatranti costituiscono una cornice che permette al pubblico di entrare nel racconto degli aspetti più sconcertanti della “Ustica degli anni 2000” (cioè di questi soldati mandati a morire senza protezioni), assistendo alle loro prove, mentre i due si documentano tra un comicissimo siparietto e l’altro. E i due vanno avanti nel loro progetto nonostante una serie di minacce – vere, documentate e citate nello spettacolo – subite da chi, della faccenda, si è interessato. La delicatezza e la lunghezza della vicenda (gli ultimi vent’anni di storia italiana) ha imposto una ricerca dettagliata su testi, sentenze, interviste a soldati e parenti di vittime, documenti di Commissioni Parlamentari e Difesa e che non potrà mai dirsi conclusa. Recenti sono sia sentenze di giustizia civile (ad oggi circa una settantina) che riconoscono la responsabilità dell’Uranio e la colposa sottovalutazione del rischio del Ministro della Difesa dell’epoca, on. Sergio Mattarella, sia un decreto-legge che conferisce impunità penale alle alte sfere dell’Esercito coinvolte nella vicenda. Le Associazioni parlano di 335 morti e 3800 malati. Per la Difesa queste cifre sono da ridursi a un decimo.

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Rassegna Stampa

Caterina Perali, Persinsala
Lo stile alterna con maestria comicità e riflessione, il precariato degli artisti e il mondo dei teatri a Gigi D’Alessio. Il contrappunto tra i due livelli permette a Taurino di giocare con tematiche scomode senza appesantire il pubblico. Uno spettacolo “indispensabile”.
Festival Kilowatt
Un lavoro costruito con grande capacità tecnica e attorale. Un modo intelligente di destrutturare la narrazione senza perdere l’intensità del racconto. Veramente apprezzabile il lavoro di ricerca e la passione che ne traspare.
Mena Zarrelli, La Nouvelle Vague
Ottima la resa drammaturgica di una così complessa tematica. La componente comica e quella impegnata si fondono magistralmente: siamo di fronte ad un perfetto esempio di teatro civile.
Paolo Leone, Corriere dello Spettacolo
L’artifizio drammaturgico è assolutamente vincente: il grande merito di Taurino è quello di non tralasciare gli aspetti più drammatici in una cornice di tempi comici perfetti. Un “teatro civile” godibile per tutti, con graffiante ironia e ottime prove d’attore. Da vedere.
Alessandro Mauri, Teatroteatro.it
Antonello Taurino con spietata ironia sperimenta i confini di un genere, il teatro civile, che ultimamente si sta trincerando in stilemi fin troppo noti. Ironica – ma serissima – denuncia: ci voleva proprio. Ben venga il coraggio di raccontarla con ispirazione.