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2012/2013 archivio
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suicidi 25feb2013

25 febbraio 2013
in collaborazione con Just in time

SUICIDI? tangentopoli in commedia
diretto e interpretato da Bebo Storti e Fabrizio Coniglio
testo Mario Almerighi e Fabrizio Coniglio

 

Siamo in piena tangentopoli e due ispettori indaganosu “3 suicidi eccellenti” di quel periodo: Castellari,Cagliari e Gardini. Perché le scene dei suicidisono state alterate? Perché Castellari, Cagliarie Gardini si uccidono proprio il giorno in cui dovrebberoincontrare i magistrati? Il sistema uccidechi all’improvviso diventa inaffidabile? La rappresentazionenon vuole dare presuntuosamentela soluzione a questi quesiti, ma insinuare nellospettatore il dubbio che questi suicidi possanoforse essere anche degli omicidi, senza caderenella retorica, ma usando l’ironia e la forza teatraledella rappresentazione. Il tutto attraverso leriflessioni di due cittadini normali che, giocando a fare gli ispettori, rievocheranno nel pubblico le testimonianze,gli interrogatori, le analisi compiute sul luogo del delitto, le perizie, le autopsie. Nulla di ciò che vienerappresentato è inventato ma è tratto da documenti, dichiarazioni e perizie ufficiali, raccolte con minuziosascrupolosità dal presidente del tribunale di Civitavecchia Mario Almerighi. Lo spettacolo “Suicidi?” èinfatti tratto dal libro “3 Suicidi Eccellenti” di cui Almerighi è l’autore.Ma perché riattraversare quel periodo? Perché riparlarne? Tutti sappiamo che era uso comune, in queglianni, il “sistema” delle tangenti; il favore all’amico di partito, al sodale, alla persona “vicina” per ideologia eper appartenenza. Una mafia che si stringe attorno all’idea di Patria, ma che poi fa spreco di denaro pubblico.Una classe dirigente e politica che ha perso, se mai l’ha avuto, il senso dello stato, del “servire il popolo”ma che è invece terrorizzata dal perdere i propri privilegi, dal veder svanire il potere con i privilegi. E cosìmontagne di danaro pubblico vanno in fumo fra gli anni settanta e gli anni novanta, indebitando lo Stato, equindi i cittadini italiani, per i prossimi decenni a venire. Riattraversare quel periodo con queste tre vicendeè anche un modo per capire che cosa è il nostro Paese oggi e cosa continuerà ad essere negli anni, se questo“sistema” non verrà smantellato.Il pubblico assisterà alla narrazione di una pagina oscura della storia italiana e dei suoi aspetti grotteschi eassurdi, recitata con una vena sorprendentemente ironica.

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