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Spettacoli prosa 14/15
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Dalla parte di chi ruba nei supermercati

Dalla parte di chi ruba nei supermercati

PRIMA NAZIONALE
produzione Teatro della Cooperativa
di e con Domenico Pugliares
musiche originali Fabio Pavan
regia Domenico Pugliares
si ringrazia Teatribù
foto Laila Pozzo

 

E’ il concentrato del ventennio fascista e lo è senza retorica di parte. Vengono narrati momenti cardine del periodo,  racconti di personaggi esterni, spettatori inconsapevoli e attori, coscienti e incoscienti, di quello che stava accadendo. Non è compito nostro dare giudizi perché non siamo storici, ma possiamo dare opinioni perché siamo persone.

E sono queste, le persone, quelle che raccontano il fascismo in questo spettacolo e riferiranno le leggi razziali, l’impreparazione alla guerra, le torture per i dissidenti, la retorica di regime, la campagna di Russia e altri momenti dell’epoca in maniera surreale, a volte comica a volte poetica. I protagonisti sono personaggi alcuni verosimili e possibili, altri fantastici ed improbabili ma tutti rigorosamente non veri, solo figli dell’immaginazione. A legarli un filo comune, il linguaggio, la lingua e la distanza. Il linguaggio del teatro da soli, perché è un monologo fatto da tanti monologhi; la lingua siciliana che, oltre ad essere strumento narrativo viscerale, è occasione per raccontare un periodo storico dai “confini dell’impero”, dalla Sicilia. Ed è distanza perché più sei distante e più è facile dimenticare.

Noi non possiamo permetterci di scordare che abbiamo avuto una dittatura feroce e dobbiamo raccontarlo in fretta perché un’isola può sempre sparire(M. Sgalambro).

Il titolo è una citazione della canzone di Francesco De Gregori “Chi ruba nei supermercati”. De Gregori ci chiede “tu da che parte stai? Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati? O di chi li ha costruiti? Rubando?” e non abbiamo risposta. Abbiamo la domanda però Come sia stato possibile che milioni di persone abbiano seguito il fascismo? Come sia ancora possibile che a distanza di decenni e con la storia ormai conosciuta a tutti ci siano persone che si sentono fascisti? E’ malvagità? Come si fa a stare da quella parte nonostante la storia? Non abbiamo risposta.

 

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