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FUORI NIGUARDA 24/25 STAGIONE 2024/25
22 aprile 2025 - 27 aprile 2025

TUTTO È KABARETT

22 - 27 apr. Teatro Franco Parenti

Kabarett

un progetto di Caffè Hertz ispirato a Alles ist Jazz di Lili Grün
con Valentina Mandruzzato, Francesca Zaira Tripaldi, Maria Luisa Zaltron
drammaturgia Riccardo Tabilio
regia Riccardo Mallus e Caffè Hertz
produzione Teatro della Cooperativa con il sostegno di Quarta Parete

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Nel 1933, all’alba del nazismo, la scrittrice viennese d’origine ebraica Lili Grün pubblica il suo romanzo d’esordio, Alles ist Jazz (Tutto è Jazz), in cui un gruppo di giovani artisti squattrinati mette su un locale di Kabarett nella Berlino degli Anni Venti. Caffè Hertz fa del romanzo uno spettacolo teatrale, in cui il racconto di Elli, la protagonista, si intreccia a una riflessione sulla memoria del nazismo e sulle persecuzioni di intellettuali e artisti, attraverso una ricerca sul linguaggio del Kabarett e della musica.

Un treno attraversa l’Europa tra le due Guerre. A bordo una ragazza viennese, Elli, che «di anni ne ha venti, ne dimostra sedici, e non ha paura di niente». È diretta a Berlino, Elli: Berlino che è la capitale delle idee, del fermento, della trasgressione. A Berlino, metropoli colma di promesse e di potenzialità, Elli, orfana, spiantata – tanto povera quanto combattiva – incontra un gruppo di artisti, chanteuses, comici e musicisti, con cui decide di intentare la grande impresa: fondare un locale di Kabarett. «Così lo chiameremo» – decidono insieme – Jazz!». La storia raccontata nello spettacolo è ispirata al romanzo Tutto è Jazz del 1933, un testo dalla filigrana autobiografica (Lili come Elli è un’emigrante austriaca a Berlino); un romanzo unico confrontato con le opere più iconiche del suo tempo: un romanzo con il respiro di un inno alla vita. Pagina dopo pagina Lili Grün vi dipinge un mondo fatto di prove, amori, bevute, canzoni, applausi, danze, fame, disperazione, in cui chi legge si trova catapultato. Grazie a questi ingredienti, Tutto è Jazz fu un successo editoriale, che diede a Lili Grün una fama improvvisa, ma effimera: la fortuna del romanzo non fu la stessa dell’autrice, che con la presa del potere da parte del Nazismo subì la sorte della deportazione. Di Lili Grün non è oggi nota nemmeno la sepoltura, e con la sua memoria anche quella del libro finì nell’ombra, se non per una recentissima riscoperta, grazie all’editore Keller, che nel 2018 dà alle stampe il romanzo in italiano. Il romanzo ritrovato di Elli è la cornice per la creazione di un nostro Kabarett, che ha l’aspirazione di preservare la natura meravigliosa della storia («meravigliosamente allegra, meravigliosamente triste e malinconica»secondo The Magazine), accettando tuttavia la responsabilità del senno di poi, cioè trasformandola in racconto ricco e storicizzato, con inserti di testualità dell’epoca, con la musica e le canzoni del repertorio di allora. È una drammaturgia fortemente al femminile: in scena tre donne, tre attrici, che al contempo sono cantanti e musiciste. È un tributo alla poliedricità espressiva, che costituiva una delle caratteristiche fondanti delle artiste del Kabarett (come Marlene Dietrich, Annemarie Hase, Blandine Ebinger, Claire Waldoff, Anita Berber, Valeska Gert…) e rende giustizia a un romanzo di un’autrice (e di una protagonista) donna. Insomma, in Tutto è Kabarett si intrecciano tre piani: la storia di Tutto è Jazz, quella di un collettivo di artiste e di artisti che si getta nell’impresa di mettere su un locale di Kabarett nella Berlino degli Anni Venti; la Storia del totalitarismo che ha annientato un’intera generazione di artisti e intellettuali come fu Lili Grün. E il presente, i nostri Anni Venti, con le loro urgenze, e con la necessità di fare della memoria materia viva.

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