Via Hermada, 8 – 20162 Milano -
di Davide Carnevali
regia Aldo Cassano
con Francesco Aricò, Fabrizio Lombardo
produzione Animanera
inserito nel palinsesto Milano è Viva
Il progetto di Animanera nasce dall’indagine che la compagnia sta effettuando nelle aree periferiche della città di Milano attraverso un intervento artistico-sociale, utilizzando il teatro come mezzo di integrazione tra persone di nazionalità diversa e come strumento di valorizzazione dei quartieri periferici e dei loro abitanti.
L’obiettivo è la commistione tra culture diverse, attuando pratiche di integrazione e socializzazione. All’interno di questo processo è nata l’esigenza di raccontare attraverso testi originali il disagio di persone e comunità che vivono ai margini. Davide Carnevali ha convogliato, in maniera creativa, le storie dei partecipanti in testo teatrale.
Lo spettacolo è composto di due episodi:
I° episodio LA PANCHINA
Due giocatori di una squadra di calcio della periferia milanese attendono di entrare in campo, seduti in panchina. Mentre la partita segue il suo corso, i due prendono coscienza del loro rapporto con il pubblico, si chiedono se siano sufficientemente visibili e se il loro rappresentante sia effettivamente capace di dare voce alle loro esigenze. Riflettendo così sul loro ruolo all’interno di una società sportiva, che diventa (una brutta) metafora della società all’interno di cui tutti viviamo.
II° episodio REINCOLLARE LE ZAMPE AI PICCIONI E ALTRE PROPOSTE GENIALI PER MIGLIORARE MILANO IN VISTA DELLE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2026
Un milione e mezzo di persone vivono a Milano, all’interno di un’area di circa 180 km2. Senza contare i lavoratori giornalieri, i turisti e gli animali tristi. Come conciliare le esigenze di tutti? Come fare in modo che ogni essere, ontologicamente inteso in senso spinoziano, possa godere dei vantaggi e dei benefici che la metropoli lombarda elargisce? Negli ultimi anni la città ha fatto un salto di qualità, ma verso dove? Siamo felici? Possiamo essere più felici di così? A queste e altre domande risponde un esponente degli strati più bassi della scala sociale lombarda: l’attore. Dalla sua posizione privilegiata, elaborerà geniali proposte per una città davvero a misura d’uomo, e non solo.
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