Via Hermada, 8 – 20162 Milano -
scritto, diretto e interpretato da Francesca Puglisi
produzione Francesca Puglisi – Teatro della Cooperativa
Quante contraddizioni vivono in ognuno di noi? Le conosciamo? Le accettiamo? Sappiamo gestirle? Francesca, donna contemporanea, femminista del nuovo millennio, può cucinare, pulire e stirare le camicie del proprio uomo, senza sentirsi immediatamente catapultata nel Medioevo? Può insegnare a una figlia come conquistare il mondo, mentre abbina i calzini spaiati di tutta la famiglia? Può sentirsi una persona per bene, anche se non ha ancora capito dove va smaltito il Tetra Pak? Ma, soprattutto, può dirsi realmente appagata e fiera di sé, sebbene da una settimana non pubblichi nulla sui social?
Questi e altri dilemmi assillano la protagonista, che prova a rispondere, confessandoci le sue contraddizioni, anche le più intime, dolorose e comiche allo stesso tempo. Incongruenze che sono un’occasione continua per scontrarsi con questa nostra Società Instagram che ci vuole eternamente connessi, sempre perfetti e mascherati; ne usciremo vivi? Forse sì, con l’autenticità, il disordine e la sciatteria. Non è la bellezza che salverà il mondo, no, è il caos, la diversità.
Lo spettacolo, un monologo che vede per la prima volta sulle scene l’ausilio di un assistente vocale come spalla comica, è un inno alla consapevolezza di sé, alla libertà della donna, all’amore per le sfumature, proprie e quelle degli altri. È come se Francesca si affacciasse al balcone e gridasse: “Voglio essere me stessa! Non quello che gli altri si aspettano da me! Valgo per quello che sono! Non per la mia immagine!!” – Aspe’ però, prima di affacciarsi, meglio darsi una ripassata di rossetto, non si sa mai…
L’evoluzione delle nostre idee non va sempre di pari passo con la storia genetica e culturale impresse in ognuno di noi.
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