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EVENTI SPECIALI 24/25 STAGIONE 2024/25
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ITALIA – BRASILE 3 A 2

4 ott. Evento speciale

Il ritorno 

di e con Davide Enia

musiche in scena Giulio Barocchieri, Fabio Finocchio
luci Paolo Casati
produzione Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Sipario Toscana
collaborazione alla produzione
Fondazione Armunia Castello Pasquini Castiglioncello-Festival Inequilibrio

 

Nel 2022 è ricorso il doppio anniversario del quarantennale della partita al Sarrià di Barcellona, stadio che oggi non esiste più, e del ventennale del debutto dello spettacolo Italia-Brasile 3 a 2.

La nuova messa in scena rivisita il testo originale, nuove sono la regia, le luci, le musiche. Il mondo è cambiato, diverse sono le urgenze, i vuoti urlano più dei pieni. I tempi sono cupi, si profila un conflitto sociale durissimo, il COVID e l’esperienza del lockdown hanno segnato uno spartiacque che rimette in discussione lo stesso dispositivo teatrale, la sua urgenza, il suo fine.

Italia-Brasile 3 a 2-Il ritorno opera su un doppio binario. Il primo è quello della coscienza collettiva, tramite il ricordo di quell’evento specifico, la partita del mondiale del 1982, che segna un atto identitario e comunitario. Il secondo binario è quello della coscienza intima, ovvero l’operazione privata di scomposizione e ricomposizione dei temi e dei sentimenti affrontati, rapportandoli al proprio vissuto personale.

La partita epica della nazionale contro il Brasile diventa uno strumento liberatorio, il suo ricordo è intriso di gioia e questo restituisce al dispositivo teatrale il suo ruolo di costituente della coscienza comunitaria. E poi, c’è qualcosa che appartiene a una dimensione più profonda e misteriosa, legata a doppio filo con l’essenza del teatro stesso: il rapporto tra i vivi e morti. La presenza di chi non c’è più continua a vibrare da questa parte della vita, si impone nella memoria, segna traiettorie nel futuro. A differenza di quando si debuttò nel 2002, sono morti tanti protagonisti di questo lavoro:

è morto Paolo Rossi, è morto Enzo Bearzot, è morto Socrates, è morto Valdir Perez, è morto lo zio Beppe. Eppure i loro occhi, le loro voci, le loro gesta continuano a ripresentarsi come presenze vive, scena dopo scena, parola dopo parola, gol dopo gol, schiudendo le porte dell’inesprimibile, invitando ad abbandonarci al mistero, permettendoci di scorgere ciò che brilla nel buio e non fa male.

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