Via Hermada, 8 – 20162 Milano -
di e con Ascanio Celestini
con Gianluca Casadei alla fisarmonica
produzione Fabbrica srl
ph. Tobe Studio
Si ride sempre per difesa. Il riso è un modo per mettere le mani avanti di fronte a cose che ci disturbano.
Ridere è una forma del tragico.
Celestini è bravo perché è molto tragico, lui parla di storie interne aggrappandosi alle parole.
(Edoardo Sanguineti)
Sono storie dette a margine di altri spettacoli. Un repertorio da viaggio di storie vecchie e nuove alle quali se ne aggiungono altre, di sera in sera. C’è Toni Mafioso, presidente del partito dei mafiosi e Toni Corrotto presidente del partito dei corrotti, ma c’è anche l’opposizione che gioca a bridge nel salotto privato del bar della mafia in via della corruzione. C’è il piccolo fornaio che cuoce il pane per comprare il salame dal piccolo salumiere e il vino dal piccolo oste, ma quando muore ha bisogno di un piccolo funerale. Perché nel piccolo paese si produce e consuma, ma poi si crepa e anche la morte contribuisce all’economia nazionale.
C’è un ministro dell’istruzione piccolo piccolo che vuole cambiare la piccola scuola. È sicuro che i bambini non riescono “a raffigurarsi la differenza tra una settimana e un mese” *. Dunque come possono comprendere “scansioni temporali di centinaia di migliaia di anni che si succedono con nomi astrusi”? Tutte queste inutili materie devono essere cancellate. Ne deve restare una sola. Semplice e indispensabile. La fila indiana. I personaggi del piccolo paese ci sembrano piccoli perché li vediamo da lontano.
O forse ci sembrano lontani, ma sono soltanto piccoli piccoli piccoli.
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da “Insegnare l’Italia” di Della Loggia – Perla
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