Via Hermada, 8 – 20162 Milano -
di Renato Sarti, Franco Però
con Domenico Pugliares, Renato Sarti
produzione Teatro della Cooperativa
col contributo dellaProvincia di Trieste – Assessorato alle Politiche di Pace e Legalità e in collaborazione con Mittelfest 2007 e Teatro Miela di Trieste
Danilo Dolci è stato sociologo, pedagogo, poeta, scrittore, ma nell’immediato dopoguerra aveva scelto di portare avanti le sue battaglie di attivista, recandosi di proposito nella Sicilia flagellata dalla fame, dalla mancanza di acqua, dalla miseria, dalla disoccupazione e dalle ingiustizie. Terreno fertile su cui solitamente e con più facilità riescono a radicarsi la criminalità organizzata e la mafia.
La lettura scenica rievoca le situazioni più emblematiche della Sicilia di allora attraverso la figura del sociologo. Si parla del primo sciopero della fame organizzato da Dolci dovuto alla morte di un bambino per mancanza di cibo; della costruzione della famosa diga sullo Iato che, nonostante i tentativi da parte della mafia, diede un incremento all’economia agricola della zona; delle lotte per evitare che, in collusione con le autorità, si permettesse la pesca illegale e di frodo. Si ricostruiscono le fasi principali del processo intentato contro Danilo Dolci per aver organizzato uno sciopero pacifico, che fece scalpore in tutta Italia nel 1956, a cui parteciparono Ferruccio Parri e niente meno che, in veste di avvocato, Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione Italiana: “Uno sciopero alla rovescia”.
Sul palco due attori, Domenico Pugliares, siciliano, e Renato Sarti, carsolino come Dolci, danno voce ai poveri, agli avvocati, al pubblico ministero, agli onorevoli, che, dopo l’arresto del sociologo, infiammarono la Camera e il Senato con vibranti interpellanze parlamentari e soprattutto a Danilo Dolci, che ascolta, comprende, traduce in lotta non violenta e amplifica a livello nazionale le tragedie della Sicilia affamata e violenta degli Anni Cinquanta, in un’ Italia ancora arretrata e preda di ingiustizie secolari e inveterate.
Franco Però e Renato Sarti
Nel centenario della nascita, la figura di Danilo Dolci (1924-1997), uno dei pensatori più influenti della nonviolenza e della lotta contro la povertà e per l’emancipazione del Sud, ritorna vigorosamente alla ribalta. Sociologo, poeta, educatore e attivista, Dolci scelse la Sicilia come teatro della sua lotta nonviolenta, impegnandosi per il diritto al pane, al lavoro, alla democrazia e contro ogni forma di mafia. “Danilo Dolci. Una rivoluzione nonviolenta” ne ripercorre la vita e l’impegno civile.
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