Via Hermada, 8 – 20162 Milano -
di e con Gianfelice Facchetti
immagini di scena a cura di Edizioni Minerva
produzione Teatro della Cooperativa
Slogan nostalgici, cori beceri, Anna Frank usata come bollino per marchiare e insultare i tifosi avversari. Il racconto parte da episodi di cronaca, per parlare di come razzismo e antisemitismo riescano a volte a trovare spazio negli stadi italiani e non solo.
In questo scenario, la storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo di Inter e Bologna a cavallo tra gli anni ’20 e ’30, deportato e ucciso ad Auschwitz, diventa un monito a non abbassare la guardia.
Una testimonianza lucida e appassionata contro l’indifferenza, il pericolo più grande da cui difenderci.
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