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Il Rumore del Silenzio | Teatro Elfo Puccini

11 - 16 maggio

 

ph. Jacopo Gussoni

ph. Jacopo Gussoni

testo e regia Renato Sarti
con Laura Curino e Renato Sarti disegni Ugo Pierri e Giulio Peranzoni
video installazioni Fabio Bettonica
musiche originali Carlo Boccadoro
testo finalista al Premio Riccione per il teatro 2019 si ringraziano LiciaClaudiaSilvia Pinelli e Piero Scaramucci con il sostegno del Comune di Milano con il patrocinio di Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969ANEDANPI provinciale di Milano Istituto Nazionale Ferruccio Parri con il contributo di CGIL, FLC CGIL, FISAC CGIL, FIRST CISL e UILCA UIL spettacolo sostenuto nell’ambito di NEXT ed. 2019/2020, progetto di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo

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L’ultima produzione del Teatro della Cooperativa, firmata da Renato Sarti (in scena insieme a Laura Curino), torna al Teatro Elfo Puccini dove ha già realizzato il tutto esaurito per la prima nazionale andata in scena in occasione del 50° anniversario della strage di Piazza Fontana.

Il 12 dicembre del 1969 alle 16 e 37, nella Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano, esplose una bomba che causò la morte di 17 persone e ne ferì 86. Si cercò di far ricadere la responsabilità sui gruppi anarchici, si indicò ingiustamente Pietro Valpreda come ‘il mostro’ della strage, anche se gli ideatori e gli autori erano da individuare negli ambienti della politica estera degli Stati Uniti e della CIA, dei neofascisti di Ordine Nuovo e della destra eversiva e in alcuni settori ‘deviati’ dei servizi segreti, delle forze dell’ordine, dell’esercito e degli apparati dello Stato. In seguito ai primi arresti il 15 dicembre l’anarchico Giuseppe Pinelli, trattenuto illegalmente, morì precipitando dalla finestra di un ufficio situato al quarto piano della Questura di Milano.

Ricordare a cinquant’anni di distanza, con la forza di uno spettacolo teatrale, il tentativo della destra eversiva di imporre allora la legge dei carri armati attraverso il caos, le bombe e l’uccisione di innocenti è un atto doveroso innanzitutto nei confronti delle vittime delle stragi e dei loro familiari. Il testo, senza rinunciare a pochi ma essenziali cenni riguardanti i fatti politici e processuali, si sofferma sulla tragedia, spesso dimenticata, delle vittime e dei loro cari, concentrando l’attenzione soprattutto sugli aspetti umani, quelli circoscritti alla sfera prettamente personale. Partendo da piccoli oggetti banali (una cintura, un pacchetto di sigarette, una macchina da scrivere), il quotidiano si trasforma in Storia, nella convinzione che il teatro, anche quando tratta temi come questo, sempre dai legami affettivi e dai sentimenti umani più profondi deve partire o, dopo un lungo percorso, arrivare.

Renato Sarti si farà tramite del dolore dei parenti di chi perse la vita nella strage e del mos maiorum del mondo rurale da cui provenivano: il lavoro, la fatica, l’attaccamento alla terra, alla famiglia e a quella Patria alla quale, come soldati, molti avevano dato un notevole contributo di sofferenza durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Laura Curino, attrice di grande spessore, darà voce alla testimonianza di Licia Rognini, moglie di Giuseppe Pinelli, uomo simbolo della tradizione anarchica libertaria e che nel 2009 fu riconosciuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come diciottesima vittima della strage.

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