Via Hermada, 8 – 20162 Milano -
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di e con Renato Sarti
luci Nando Frigerio | video Mirko Locatelli
produzione Teatro della Cooperativa
in collaborazione con Teatro dell’Elfo,
Teatri 90 Progetti / Maratona di Milano
con il patrocinio di ANED, ANPI Provinciale di Milano ed
Istituto Nazionale Ferruccio Parri - rete degli istituti storici
della resistenza e dell’età contemporanea
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Mai Morti è una “affabulazione nera” che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove.
Con una scrittura evocativa, Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un fascista mai pentito, un nostalgico delle “belle imprese” del Ventennio fascista, oggi impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro viados, extracomunitari, zingari e drogati.
Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei nazisti nella repressione anti-partigiana, e al magma inquietante del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante nostalgia.
Durante una notte milanese dei nostri giorni, il protagonista si abbandona a ricordi sacri, lontani, cari. Evoca le “gloriose” azioni della Ettore Muti, come le torture praticate nelle stanze di quello che diventerà il Piccolo Teatro di Milano.
Ricorda le stragi compiute dall’Esercito Italiano in Africa e l’uso indiscriminato e massiccio dei gas contro le popolazioni civili.
Ad animare i suoi sogni a occhi aperti sono anche alcune vicende del passato più prossimo e del nostro presente: dalla strage di piazza Fontana nella Milano incandescente del 1969, fino al G8 di Genova del 2001.
Il testo di Mai morti nacque proprio come campanello d’allarme contro i rigurgiti fascisti che contrassegnarono la politica forcaiola dei governi della destra di fine millennio (Berlusconi/Bossi/Fini), che raggiunsero il loro culmine negli arresti, nei pestaggi, nelle torture nella caserma di Bolzaneto e nella macelleria messicana della Diaz durante il G8 a Genova. Orrori che fanno gongolare il nostro protagonista mai pentito.
Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere, e per riflettere su quanto, in Italia, il razzismo, il nazionalismo e la xenofobia siano difficili da estirpare.
Il testo di Mai morti è edito da Cue Press.
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