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2011/2012 archivio Spettacoli prosa 11/12
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italian beauty

L’ultima tappa di un viaggio e il racconto di quel viaggio, seduto al tavolo di un ristorante posto proprio alle spalle di un porto, di un aeroporto, forse di una stazione. Insomma, un luogo (o un non luogo) ideale per partire, forse per sempre, comunque in ritardo.
Niente di strano, se non perché la cena arriva al termine di un viaggio non attraverso l’Italia, ma attraverso le meravigliose mostruosità d’Italia. Le portate della cena, poi, descritte magicamente da un cameriere vagamente inquietante, non sono manicaretti preparati in cucina ma personaggi che di quell’Italia mostruosa fanno parte, anzi, ne sono la compiuta espressione: un medico di pronto soccorso di disarmante cinismo, un organizzatore culturale ‘politicamente impegnato’, un amministratore delegato militaresco, un presentatore di quiz cannibale.
Così il protagonista si ritrova a raccontare la sua decisione di partire, di abbandonare con grottesca amarezza il noto dell’Italia per l’ignoto di qualcos’altro, spinto anche dalle parole di un ex amore ormai giunto al capolinea. Un amore che finisce e un’Italia che continua sempre uguale, dominata da bipedi con fattezze umane, ma bestiali e tragicamente invidiati.
Quindi la partenza definitiva, verso un mondo nuovo che lascia finalmente spazio alle emozioni e non agli stereotipi delle emozioni, allo stupore della vita e non all’imitazione della vita.
Senza rimpiangere nulla, nemmeno il posticipo della domenica sera in tv.

Sono diversi i “mostri” che affollano il nostro Paese, nelle strade, in televisione, nei palazzi della politica…Ci sono i fenomeni dello schermo sfornati dai reality, ci sono fantastici esponenti di partiti sempre nuovi, ci sono imprenditori rampanti e ruspanti-chic, ci sono uomini e donne sempre più soli alla ricerca di briciole di felicità. Sono “mostri” che generano orrore, eppure, a volte incredibilmente, creano desiderio di emulazione.
Leonardo Manera, con la sua comicità capace di scendere negli abissi, di cogliere tutto il grottesco della vita e di sfiorare la tristezza attraverso la poesia, viaggia in un Paese di mostri, che è il nostro Paese di oggi, per raccontarcelo senza pregiudizi ma con divertimento e com-passione. E siccome “mostro” è etimologicamente tutto ciò che desta meraviglia, nello spettacolo c’è spazio anche per la magia e l’incantamento…come a dire che la via di fuga dall’orrore di molta realtà massmediatica è la capacità di riscoprire il sogno nel quotidiano.

 

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