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2011/2012 archivio Rassegna ragazzi 11/12
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la cicala e la formica

sabato 17 marzo 2012 h. 16:30
Produzione Associazione Ornitorinco

LA CICALA E LA FORMICA
ispirato alla faba di Jean De La Fontaine
drammaturgia e regia di Monica Bonomi
assistente alla regia Alessia Tagliabue
con Paola D’Oria, Fabio Paroni e Alessia Stefanini
scene e costumi di Katia Vitali, Debora Stignani e Viviana Ruocco

Spettacolo per bambini da 7 anni in su

Durante l’estate una formica lavorava duramente, mettendosi da parte le provviste per l’inverno. Una cicala, invece, non faceva altro che cantare tutto il giorno. Poi arrivò l’inverno e la formica ebbe di che nutrirsi, dato che durante l’estate aveva accumulato molto cibo. La cicala cominciò a sentire i morsi della fame, perciò andò dalla formica a chiederle se poteva darle qualcosa da mangiare. La formica le disse: «Io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l’estate?», «Ho cantato.» rispose la cicala e la formica allora esclamò: «Allora adesso balla!»
Fin qui la storia originale di La Fontaine che nella nostra messa in scena procede senza intoppi fno a quando si introduce nella fiaba una bambina, Cloe, che ne modifcherà completamente le sorti e lo sviluppo.
Una sera, dopo aver sentito la favola della Cicala e la Formica, Cloe decide di voler aiutare la cicala a non morire durante l’inverno e per farlo deve fare sì che cicala e formica diventino amiche e che la formica inviti la cicala a passare i mesi freddi nella sua tana. E come farà Cloe a entrare nella favola? Lo farà con la magia, e incontrerà le due protagoniste. Cloe conoscerà così entrambe scoprendo che rappresentano due visioni differenti della vita, non per questo necessariamente inconciliabili, e farà loro capire quanto importante siano entrambe le loro qualità: la formica è stata fortunata ad avere, nei momenti di grandissimo sforzo lavorativo, la compagnia deliziosa del canto della cicala e viceversa, insegnerà alla cicala l’importanza del sacrifcio grazie al quale garantirsi il calore di una casa per l’inverno. La formica infatti, nella sua calda casetta invernale, ricca di comfort, in realtà si annoia perché non ha più la cicala a farle compagnia, e così la cicala, senza il caldo dell’estate, si accorge che forse avrebbe dovuto pensare a costruire un riparo per l’inverno. Entrambi i personaggi vivono inizialmente legati al proprio istinto, al proprio modo di essere, nella solitudine e questo rende la loro vita diffcile, ma quando la bambina dimostra che l’una senza l’altra è perduta, la favola di Cloe prende il sopravvento su quella di La Fontaine.

Quello che emergerà sarà l’importanza spirituale e formativa che ha qualsiasi forma d’arte nella vita di ognuno, la capacità di distribuire con generosità ciò che si possiede, il senso straordinario dell’amicizia e il concetto che i soldi non sono tutto.
La storia si sviluppa su due piani, di cui Cloe è il cardine: da una parte la vita della bambina e dei suoi genitori con i problemi economici che questi devono affrontare e, dall’altra, la favola della cicala e della formica in cui Cloe si inserisce per compiere la sua “missione” di riappacifcazione. Un compito non facilissimo che vedrà susseguirsi, oltre al tempo delle stagioni, momenti di divertimento e comicità a momenti di rifessione e poesia.
Uno spettacolo che parla anche agli adulti, recuperando quella straordinaria capacità allegorica delle fabe di raccontare con delicatezza e senza retorica, le diffcoltà delle famiglie del nostro tempo ma anche di solidarietà, di risparmio, di necessità di immaginare un nuovo stile di consumi e di vita.

 

 

 

 

info e prenotazioni: 02 64749997
e-mail:
info@teatrodellacooperativa.it

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