Via Hermada, 8 – 20162 Milano -

2010/2011 archivio Spettacoli prosa 10/11
Nessun spettacolo in programma

la molto tragica storia di piramo e tisbe

 

produzione Teatro della Cooperativa 
LA MOLTO TRAGICA STORIA DI PIRAMO E TISBE CHE MUOIONO PER AMORE
liberamente tratto dal Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare

testo e regia di Renato Sarti
con Marta Marangoni, Rossana Mola, Elena Novoselova, Cecilia Vecchio, Milvys Lopez Homen e Rufin Doh Zéyénovin

scene di Carlo Sala
musiche di Carlo Boccadoro
le canzoni La Lega mi solletica e Cambiamento drastico sono scritte da Cochi Ponzoni e musicate da Flavio Pirini

foto di Emiliano Boga


Quando si parla di comicità ci si dimentica spesso della componente femminile, come se Franca Valeri, Franca Rame, Ave Ninchi, Tina Pica non avessero dato un contributo fondamentale per intelligenza e ironia. Le tre scene degli artigiani che rappresentano la Tragedia di Piramo e Tisbe durante le nozze dei signori nel Sogno di una notte di mezza estate sono un appuntamento fisso del teatro comico: più gli “interpreti” cercano di essere tragici e più fanno sbellicare.
Due anni fa misi in scena una personale versione del capolavoro di Shakespeare all’interno della quale anche le scene dei comici furono reinventate. La sgangherata compagnia amatoriale non era composta da artigiani uomini che facevano i mestieri tipici di allora come nel testo originale, ma da sei donne, di cui tre straniere, di una impresa di pulizie di oggi, che dedicano il loro tempo libero al teatro.
Il successo di quelle scene fu a dir poco travolgente, ma la ragione che ci ha indotti a riproporle (ampliate e rivedute) in un unico spettacolo a se stante dipende anche dal fatto di non disperdere un gruppo di attrici straordinario.
Siccome le riscritture libere a volte provocano reazioni contrarie, una precisazione, che ho imparato all’Elfo, è d’obbligo: i grandi autori del passato scrivevano della realtà che vivevano in quel momento. Per cui tradendoli non li si tradisce, bensì si corre meno il rischio di cadere nel museale, un genere di teatro parecchio in voga nelle nostre sale.

Renato Sarti


RASSEGNA STAMPA ESSENZIALE
Renato Sarti (Trieste 1952), una delle vere glorie del teatro italiano, attore, autore, regista sempre in mezzo alle battaglie dell’attualità e sull’attualità della memoria, allestisce più spesso testi propri che altrui, testi impegnati (e proprio nel vecchio senso sartriano dell’engagement), spesso satirici, che acchiappano il pubblico e lo costringono alla partecipazione («Chicago Boys», «Muri – prima e dopo Basaglia», per citare gli ultimi). Ma un’autentica passione per un testo altrui Renato Sarti ce l’ha, ed è il «Sogno di una notte di mezza estate» di Shakespeare, recitato in gioventù con l’Elfo, e poi ripresentato in proprio nel 2008. Adesso siamo al terzo turno, ma il lavoro shakespeariano è stato ridotto alla «commedia nella commedia», quella che gli artigiani di Atene (luogo del dramma) vogliono allestire in onore delle nozze del loro Duca Teseo con la bella Ippolita, [...] Be’, di tutto questo Sarti s’infischia. Dall’intricatissimo plot del «Sogno» estrae la sola vicenda dell’allestimento della «Assai dolorosa commedia con la crudelissima morte di Piramo e Tisbe» e, conditala con molte personali aggiunte, la ricrea come storia autonoma. Se posso permettermi un’iperbole, ne fa un capolavoro: piccolo, perché in fondo è solo uno scherzo; grande, perché ha la grazia dell’equilibrio perfetto. Raramente si ride tanto come davanti alla goffaggine irresistibile del gruppo d’attori improvvisati di «Piramo e Tisbe». Il colpo d’ala di Sarti è quello di trasferirli ai nostri giorni sostituendo al gruppo di artigiani londinesi (ateniesi nella finzione) un gruppo multietnico di donne delle pulizie. A rinforzare i ranghi, il padrone dell’impresa di pulizie, un nero immigrato e leghista. L’attualizzazione esalta la comicità di Shakespeare, la riconduce all’origine: chissà che risate si facevano gli spettatori di Londra riconoscendo le caricature in scena; anche le aggiunte sono al servizio del testo, sollecitano lo stesso meccanismo. Perché un’operazione del genere riesca ci vuole vera genialità dell’autore/regista e performance super degli interpreti (5 donne e 1 uomo). Qui si fa l’en plein. Il pubblico si sbellica e la satira su Lega & C. va a nozze con Shakespeare!

(Maria Giulia Minetti, La Stampa, 25 giugno 2011)

 

Le prove per la messa a punto della tragedia si sviluppano in un climax di ritmo, battute irresistibili (a volte persino per gli attori) e gag esilaranti e divengono anche occasione per sollevare critiche non troppo velate a quelle scuole di teatro che hanno pretese artistiche decisamente fuori portata.Da piangere dalle risate, ad esempio, la scena in cui una concentratissima Sborona/Tisbe – interpretata da una bravissima quanto schizzata Elena Novoselova – tenta di pugnalarsi con un wurstel eccessivamente moscio, tradendo vistosamente il tremendo ribrezzo nutrito per quel “coso”. Ammiccanti e paradossali gli interventi della milanese Pot-pourri – una Marta Marangoni perfetta nella parte dell’invasata – che, volendo portare in scena quanto appreso nei suoi corsi teatrali con metodo Stanislavskij, Grotowski, o brechtiano, si esibisce nella parte di un leone “straniato”: la dissociazione tra attore e personaggio diviene tangibile grazie alla didascalia cui vengono affidati i suoi terribili ruggiti. Bravissimi tutti gli attori che, grazie a un forte macchiettismo, hanno saputo trasformare i loro personaggi in maschere della commedia dell’arte. Note di merito anche alla performance della pugliese Rossana Mola, regista della tragedia di Piramo e Tisbe, e dell’emiliana Cecilia Vecchio, che ha saputo indossare le vesti di un Piramo incontrollabile e pieno di energie. Critica sociale e comicità si fondono in uno spettacolo che ci vuole mostrare come anche gli immigrati sappiano lavorare duramente e onestamente. Una pièce tutta da ridere che saprà come farvi trascorrere due piacevolissime ore.

(Federica Solaro, teatrimilano.it)


  • linkedin
  • pinterest
Aggiungi appuntamento
Nessun spettacolo in programma