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La scuola non serve a nulla

La scuola non serve a nulla_A. Taurino_ph. L. Pozzo (vert)-

produzione Teatro della Cooperativa
di e con Antonello Taurino
scritto con Carlo Turati
luci Ornella Banfi
suono Ivan Garrisi
spettacolo selezionato per i bandi RIFUGIO D’ARTISTA 2016
LABIRINTO – CONCORSO ARTI MID 2017, THEATRICAL MASS 2017
e per il premio TROIA TEATRO FESTIVAL – 2017
durata spettacolo 100 minuti

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Il professore di una scuola di frontiera viene sospeso dal servizio, anche se non si capisce bene perché. Metodi didattici troppo bizzarri? Può essere: ma del resto come fare per accendere quel minimo sindacale di interesse in classi terremotate, multirazziali, multireligiose e multilinguistiche? Certo, c’è da dire innanzitutto che l’autore Antonello Taurino, essendo nella realtà docente precario di giorno e attore altrettanto precario di sera, racconta una realtà che conosce direttamente sulla propria pelle, attraverso lo sguardo autobiografico di un professore che nella vita è anche comico. Così come Carlo Turati, che alterna l’insegnamento alla scrittura per tanti grandi professionisti della risata. Attor comico e insegnante: due mestieri, che, a volte, non sono poi così diversi.

E, infatti, fare il prof. nella “Buona Scuola” − in una pessima scuola di periferia −, è una fatica di Tantalo: ma se sopravvivi ne esci capace di recitare Ionesco all’Oktoberfest, affrontare Shakespeare tra i rutti della platea o rendere Pirandello interessante anche al pubblico di Martufello. E proprio in quell’emergenza scolastica, che non è il Vietnam, ma sicuramente è un mondo senza Garroni né lieto fine e che pare sorretto solo dall’eroismo dei singoli, il prof. capisce che conviene mettere da parte il rigore istituzionale per provare a battere altre strade. Non per atteggiarsi a innovatore, no: è proprio che in quelle classi non ha altra scelta, se non osare, innovare, e tanto… Forse davvero esagerando fino all’indicibile, come comincia a profilarsi man mano che procede il suo monologo di aneddoti esilaranti, che spiegano anche ai non addetti ai lavori il grottesco d’una situazione però purtroppo reale e sconvolgente. Il prof. con le sue nevrosi incarna davvero un’emergenza sociale: si barcamena nel microcosmo di alunni e colleghi − anch’essi riconoscibili nei loro tic caratteriali −, ci parla del Web e di una generazione iperconnessa con cui però non s’è imparato ancora a fare i conti.
La Scuola non serve a nulla è un viaggio tragicomico tra i paradossi della Scuola di ieri e della “Buona Scuola” di oggi, forse la peggiore riforma di tutta la storia repubblicana. Nelle aule di oggi, già messe malissimo ieri, convivono antiche rigidità burocratiche e nuove follie kafkiane; il concorsone, la “didattica per competenze”, le gite… Fa ridere? Sì. Solo gli addetti ai lavori? Beh, se siete o siete stati professori, studenti, genitori di studenti, nonni, zii, cugini, amici, conoscenti di professori o di studenti, allora è la vostra storia. Perché se la scuola in macerie è la parabola più amara di un Paese allo sbando, l’unico riscatto possibile può arrivare dalla convinzione che nessuna riforma o burocrazia potrà MAI seppellire (e nessuna tecnologia potrà MAI sostituire) la relazione umana tra docente e studenti. La certezza che il docente, come ogni attore, è un soggetto vivo davanti ad altri soggetti vivi. Ovvio, fino alla sorprendente scelta finale…

“Del film L’Attimo Fuggente, con Robin Williams, tutti voi ricordate il professor Keating e la straordinaria passione dei suoi innovativi metodi didattici. Nessuno ricorda mai che, a causa di quei metodi, alla fine il professore viene licenziato…”

Per informazioni > distribuzione@teatrodellacooperativa.it

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Rassegna Stampa

Paolo Leone, Corriere dello Spettacolo, 24 luglio 2017

Torna Antonello Taurino, attore straordinario, con lo spettacolo che già in stagione aveva riscosso grande successo […]. Ogni volta Antonello ci sorprende. Lui sa far ridere, possiede tempi comici strepitosi, ma la sua brillantezza è tagliente e ogni volta lascia il segno. […] Miscela con sapienza teatrale il dolore per una situazione assolutamente reale, con le sue grandi capacità affabulatorie e surrealistiche, travolgendo lo spettatore con un tourbillon di emozioni in bilico tra la risata e lo sgomento. Tra il sogno e l’inferno.

[…] La scuola non serve a niente è uno spettacolo sì brillante, ma in cui le risate scaturiscono dalla bravura dell’attore che mette in scena una realtà in cui non c’è proprio nulla di divertente. Taurino sul palco è come sempre uno splendido folle, sembra capitare lì per caso e subito ti conquista, ti sorprende, ti porta nel suo mondo. Questo suo ultimo lavoro […] conferma la cifra artistica e qualitativa di un autore – attore di rara intelligenza. Colto, irriverente, caustico, visionario, capace di ottenere risate senza mai far dimenticare allo spettatore l’inquietante realtà che si vive quotidianamente. Prerogativa di pochi.

Roberto De Marchi, Milanoteatri, 20 ottobre 2016
La Classe non è acqua. Si può ridere, anche se amaramente, di una riforma della scuola dimostrante il fatto che “buona scuola” non necessariamente corrisponde ad una “scuola buona”? Sì. Si può fare. Ne è la prova provata: “La scuola non serve a nulla”. […] Più che convincente nei panni del prof., Antonello Taurino si muove su un palco diviso in ambienti fisici ed emozionali con poca scenografia, molte luci ed ausili multimediali. Opera originale, divertente, per certi versi quasi di “Teatro Civile, “La scuola non serve a nulla” non è un progetto per soli addetti ai lavori. In fondo tutti noi abbiamo a che fare con la scuola. Vuoi per mestiere, vuoi perché ci vanno figli o nipoti o più semplicemente perché dovrebbe essere il luogo in cui si danno alle nuove generazioni gli strumenti attraverso i quali, un giorno, confrontarsi e misurarsi con il resto del mondo.