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I mestieri del teatro: generazioni a confronto

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Il laboratorio “I mestieri del teatro: generazioni a confronto”, realizzato grazie al contributo di ENI S.p.A. e svoltosi presso l’Istituto Comprensivo “Vittorio Cecchi” di Niguarda, si è posto come principale obiettivo quello di coinvolgere e mettere in contatto ragazzi e anziani. Quale luogo sociale per sua natura aperto alla collettività, il teatro infatti permette di costruire ponti di comunicazione tra generazioni.
Il laboratorio teatrale mira a rendere i soggetti coinvolti – ragazzi e anziani – protagonisti delle diverse fasi che portano alla realizzazione di un evento teatrale, a partire dall’elaborazione di un testo drammaturgico fino alla messa in scena finale.
Confrontarsi con gli altri, aggregarsi per cooperare, agire insieme sono pratiche sempre meno frequenti nella società contemporanea, dove soprattutto le nuove generazioni faticano a trovare situazioni in cui interagire in maniera continuativa con persone più anziane.

FASI DEL LABORATORIO:
Fase 1: lettura e analisi del testo, con pianificazione del calendario prove
Fase 2: studio dei bozzetti per la realizzazione di scene, costumi e luci
Fase 3: costruzione vera e propria dello spettacolo
Fase 4: messinscena del saggio finale, davanti al pubblico

Attraverso il linguaggio teatrale i soggetti partecipanti al laboratorio hanno potuto iniziare ad approcciarsi al mondo del teatro come strumento capace di accrescere nell’individuo le sue conoscenze in termini di sapere, saper fare e saper essere. In quest’ottica il teatro ha offerto un’opportunità di maturazione personale e culturale.

Il testo elaborato dai bambini della scuola elementare e dai ragazzi della scuola media di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Vittorio Locchi” di Niguarda prende spunto da una leggenda afrocubana della cultura yoruba, portata a Cuba dagli schiavi della Nigeria: la leggenda di Changò parla della irruenza giovanile e della saggezza della vecchiaia. Changò è il leggendario quarto re di Oyo in Nigeria. Changò è il dio del fuoco, del fulmine, del tuono, della guerra, ma anche del ballo e della bellezza virile; è altresì il Signore dei tamburi; e come divinità del fuoco, protegge dalle bruciature e dagli incendi. Egli rappresenta il maggior numero di virtù e imperfezioni umane: è lavoratore, coraggioso, buon amico, indovino e guaritore, ma è anche bugiardo, donnaiolo, rissoso e giocatore. Durante i riti che lo celebrano, a Cuba, dopo aver colpito con la testa i tamburi egli incomincia la sua danza ricordando a tutti di essere un re; con gli occhi sbarrati e la lingua di fuori, egli mima la sua vestizione, mangia le banane di cui è goloso tanto da rubarle, e comanda il fulmine con la sua ascia.

Le attività si sono svolte prevalentemente presso l’Istituto Comprensivo “Vittorio Locchi” di Niguarda, coinvolgendo i bambini della scuola primaria, i ragazzi della scuola media di primo grado, i loro genitori e i nonni.

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